Perché io alla mia città ci tengo.

giovedì 14 dicembre 2006

Trash Milano

Diciamocelo: è un problema culturale. L'italiano è davvero poco civile, qualche gradino indietro nella scala evolutiva rispetto a molti altri paesi. Macheccefrega? Noi c'abbiamo il Vesuvio, il Colosseo, Venezia, ... Già, ma un domani non troppo lontano potremmo non vedere più cotante meraviglie se continuiamo a coprirle con i nostri rifiuti.
Pochi giorni fa camminavo per una via del centro, sera tardi. Incrocio un tipo che estrae l'ultima sigaretta dal pacchetto, lo accartoccia e lo getta di lato sul marciapiede, proprio mentre gli passo accanto. Non riesco a trattenere uno sdegnato verso che forse assomigliava a un “Ma!?”. Quello, subito minaccioso, mi squadra e determinato risponde: “Oh, è finito!”.
Di gesso. Sono rimasto lì a guardarlo allontanarsi (e mi è venuto in mente il museo delle torture che da piccolo ho visitato con la scuola, nella torre di fronte a S.Ambrogio).
Capito? Il pacchetto era finito, lo butto. Non fa una piega, no?
A tutti i miei concittadini che buttano per terra il pacchetto di sigarette finito; a quelli che svuotano il posacenere della macchina aprendo la portiera per squoterlo subito lì sotto sulla strada; a quelli che seminano carte, bottiglie di plastica e qualsiasi rifiuto; a tutti voi che non sapete cosa sia un cestino... Andate. A fare. In. Culo.

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